Accademia di Kinesiologia

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        Salute in Forma, settembre 2004

 

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La Kinesiologia

 

Era l'inizio degli anni 1960 quando un giovane terapeuta, brillantemente diplomatosi in Chiropratica, si continuava a scontrare con i limiti di tale disciplina nel risolvere i disagi di vari suoi pazienti. Il suo nome era George Gooodheart, e in considerazione della sua natura tenace e creativa egli continuò a ricercare e a sperimentare utilizzando tutte le discipline terapeutiche a cui aveva modo di avvicinarsi.

Una svolta importante si verificò quando egli fece pratica con i suoi pazienti dei cosiddetti 'Test Muscolari'. Questi erano stati sviluppati sin dagli anni 1940 da Henry O. Kendall e Florence P. Kendall per valutare in ambito sportivo la efficienza di specifici muscoli o gruppi muscolari, attraverso apposite pressioni o movimenti effettuati dall'operatore.

Ci voleva il candore di un genio per scoprire, utilizzando quegli strumenti classici, una visione completamente nuova dei muscoli del corpo. Gooodheart infatti notò, mentre effettuava le sue pratiche, che pazienti con disagi similari tendevano a presentare debolezze a carico degli stessi muscoli.

Egli effettuò tali verifiche su un notevole numero di suoi pazienti, per giungere infine alla conclusione che i muscoli, oltre a ricoprire il loro ben noto ruolo nella postura statica e dinamica della persona, mantengono anche una funzione, sino ad allora sconosciuta, di 'indicatori' per una gamma virtualmente infinita di possibili squilibri in atto nella persona.

Era il 1964: la Kinesiologia era così nata ufficialmente. Il termine 'Kinesiology' scelto da Goodheart per indicare la nuova disciplina si rifaceva a due termini greci: 'kinesis' o movimento, in considerazione del ruolo centrale assunto dai muscoli (responsabili del movimento) in tale disciplina, e 'logos' o studio – il secondo elemento sempre apposto per indicare una disciplina di studio.

Molto rapidamente Goodheart sviluppò una tale familiarità con questa metodica da lasciare stupiti i suoi colleghi, in quanto era per lui sufficiente testare una serie di muscoli della persona per poter fornire un quadro dettagliato del suo stato e dei disagi in quel momento presenti, con comprensibile sorpresa e sconcerto dei suoi amici e colleghi, a cui tale metodica doveva allora apparire 'magica' nella sua esecuzione.

Come indicato all'inizio, tutto ciò era comunque solo parte di un percorso intrapreso da Goodheart nella ricerca di una tecnica efficace per ristabilire e consolidare il benessere in quanti più pazienti possibile, e conoscere il problema in atto, per quanto utile e preciso, non portava di per sé automaticamente ad una sua risoluzione.

Fortunatamente il Test Muscolare da lui così sviluppato ed affinato, che assunse da allora il nome di Test Muscolare Kinesiologico per distinguerlo dal precedente, non solo consente con grande facilità e precisione di individuare squilibri in atto nella persona, ma permette altresì di individuare in maniera sicura e precisa la tecnica terapeutica più adatta alla loro risoluzione, evitando di dover correggere successivamente terapie generiche poco adeguate alle esigenze individuali, e consentendo invece di personalizzare il trattamento esattamente in funzione delle esigenze specifiche che la persona in quel momento presenta.

La Kinesiologia infatti non è, e non è mai stata, una disciplina puramente diagnostica, bensì una risorsa completa rivolta al benessere della persona, che utilizza il suo strumento di elezione – il Test Muscolare Kinesiologico – sia per definire il quadro del disagio che per determinare il miglior percorso individuale per la sua risoluzione.

A questo scopo nel corso di quegli anni Goodheart ampliò la neonata disciplina con una serie sempre più vasta di tecniche originali ed anche mutuate da altre discipline ancora poco conosciute, quali le tecniche terapeutiche sviluppate negli anni precedenti da Frank Chapman e da Terrence Bennet, nonché la millenaria tradizione terapeutica offerta dalla Medicina Tradizionale Cinese.

In questi suoi primi quarant'anni la Kinesiologia ha mostrato una vitalità e una capacità di espansione nel mondo comune a ben poche altre discipline. Ciò ha portato allo sviluppo di una serie vastissima di differenti applicazioni in svariati ambiti terapeutici di interesse, al punto che oggigiorno nessuno, nemmeno l'arzillo e ancora attivo George Goodheart, può veramente dire di conoscere 'la Kinesiologia' tout court, talmente vasta e differenziata questa disciplina ha saputo divenire nel corso di questi ultimi decenni. E tale sua tendenza non mostra segno di cedimento alcuno.

Molto meglio allora apprendere ad utilizzare bene quelle applicazioni della Kinesiologia che mantengono per ciascuno di noi un interesse specifico, vicino alle nostre proprie esigenze. Poiché è certo che la Kinesiologia contiene sempre in sé un dono per ogni persona interessata al proprio e altrui benessere.

 

Dr. Diego Vellam - Accademia di Kinesiologia

 

 

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