La
Kinesiologia
Era
l'inizio degli anni 1960 quando un giovane terapeuta,
brillantemente diplomatosi in Chiropratica, si continuava a
scontrare con i limiti di tale disciplina nel risolvere i
disagi di vari suoi pazienti. Il suo nome era George
Gooodheart, e in considerazione della sua natura tenace e
creativa egli continuò a ricercare e a sperimentare
utilizzando tutte le discipline terapeutiche a cui aveva modo
di avvicinarsi.
Una svolta importante si verificò quando egli fece pratica
con i suoi pazienti dei cosiddetti 'Test Muscolari'. Questi
erano stati sviluppati sin dagli anni 1940 da Henry O. Kendall
e Florence P. Kendall per valutare in ambito sportivo la
efficienza di specifici muscoli o gruppi muscolari, attraverso
apposite pressioni o movimenti effettuati dall'operatore.
Ci voleva il candore di un genio per scoprire, utilizzando
quegli strumenti classici, una visione completamente nuova dei
muscoli del corpo. Gooodheart infatti notò, mentre effettuava
le sue pratiche, che pazienti con disagi similari tendevano a
presentare debolezze a carico degli stessi muscoli.
Egli effettuò tali verifiche su un notevole numero di suoi
pazienti, per giungere infine alla conclusione che i muscoli,
oltre a ricoprire il loro ben noto ruolo nella postura statica
e dinamica della persona, mantengono anche una funzione, sino
ad allora sconosciuta, di 'indicatori' per una gamma
virtualmente infinita di possibili squilibri in atto nella
persona.
Era il 1964: la Kinesiologia era così nata ufficialmente. Il
termine 'Kinesiology' scelto da Goodheart per indicare la
nuova disciplina si rifaceva a due termini greci: 'kinesis' o
movimento, in considerazione del ruolo centrale assunto dai
muscoli (responsabili del movimento) in tale disciplina, e
'logos' o studio – il secondo elemento sempre apposto per
indicare una disciplina di studio.
Molto rapidamente Goodheart sviluppò una tale familiarità
con questa metodica da lasciare stupiti i suoi colleghi, in
quanto era per lui sufficiente testare una serie di muscoli
della persona per poter fornire un quadro dettagliato del suo
stato e dei disagi in quel momento presenti, con comprensibile
sorpresa e sconcerto dei suoi amici e colleghi, a cui tale
metodica doveva allora apparire 'magica' nella sua esecuzione.
Come indicato all'inizio, tutto ciò era comunque solo parte
di un percorso intrapreso da Goodheart nella ricerca di una
tecnica efficace per ristabilire e consolidare il benessere in
quanti più pazienti possibile, e conoscere il problema in
atto, per quanto utile e preciso, non portava di per sé
automaticamente ad una sua risoluzione.
Fortunatamente il Test Muscolare da lui così sviluppato ed
affinato, che assunse da allora il nome di Test Muscolare
Kinesiologico per distinguerlo dal precedente, non solo
consente con grande facilità e precisione di individuare
squilibri in atto nella persona, ma permette altresì di
individuare in maniera sicura e precisa la tecnica terapeutica
più adatta alla loro risoluzione, evitando di dover
correggere successivamente terapie generiche poco adeguate
alle esigenze individuali, e consentendo invece di
personalizzare il trattamento esattamente in funzione delle
esigenze specifiche che la persona in quel momento presenta.
La Kinesiologia infatti non è, e non è mai stata, una
disciplina puramente diagnostica, bensì una risorsa completa
rivolta al benessere della persona, che utilizza il suo
strumento di elezione – il Test Muscolare Kinesiologico –
sia per definire il quadro del disagio che per determinare il
miglior percorso individuale per la sua risoluzione.
A questo scopo nel corso di quegli anni Goodheart ampliò la
neonata disciplina con una serie sempre più vasta di tecniche
originali ed anche mutuate da altre discipline ancora poco
conosciute, quali le tecniche terapeutiche sviluppate negli
anni precedenti da Frank Chapman e da Terrence Bennet, nonché
la millenaria tradizione terapeutica offerta dalla Medicina
Tradizionale Cinese.
In questi suoi primi quarant'anni la Kinesiologia ha mostrato
una vitalità e una capacità di espansione nel mondo comune a
ben poche altre discipline. Ciò ha portato allo sviluppo di
una serie vastissima di differenti applicazioni in svariati
ambiti terapeutici di interesse, al punto che oggigiorno
nessuno, nemmeno l'arzillo e ancora attivo George Goodheart,
può veramente dire di conoscere 'la Kinesiologia' tout
court, talmente vasta e differenziata questa disciplina ha
saputo divenire nel corso di questi ultimi decenni. E tale sua
tendenza non mostra segno di cedimento alcuno.
Molto meglio allora apprendere ad utilizzare bene quelle
applicazioni della Kinesiologia che mantengono per ciascuno di
noi un interesse specifico, vicino alle nostre proprie
esigenze. Poiché è certo che la Kinesiologia contiene sempre
in sé un dono per ogni persona interessata al proprio e
altrui benessere.
Dr.
Diego Vellam - Accademia di Kinesiologia
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